martedì 29 giugno 2010

L'angolo morbido: errori

Come si fa a far capire a qualcuno che sta sbagliando?

Se si tratta di tuo figlio, ed è ancora abbastanza piccolo, provi a spiegargli il suo errore e gli consigli quello che, secondo te, è il modo migliore per risolvere il problema. E speri che ti stia ad ascoltare.
Se si tratta di un figlio adolescente è già più complicato; perché il solo fatto che sia un genitore a fargli un appunto su un suo comportamento viene preso come un invasione della sua sfera privata. Quindi spesso si finisce con dirgli come la pensiamo sperando che qualcosa gli rimanga impresso anche se, mentre gli parli, si volta e se ne va.
Se si tratta di un adulto, la cosa è complicatissima.

Nel caso di un collega e/o amico cerchi di trovare le parole giuste in modo da far sì che comprenda l’errore senza però urtare troppo la sua suscettibilità, anche perché in fondo, per quanto tu gli possa essere affezionato non pensi di aver diritto di interferire con le sue scelte.

Se è una persona che ami (compagno, genitori o fratelli/sorelle) credi di poter essere franco e parlargli apertamente senza sovrastrutture facendo notare l’accaduto con tutte le sue realistiche conseguenze. E normalmente succede un disastro, perché nessuno vuole che chi gli sta accanto gli faccia notare di aver sbagliato, almeno non appena è avvenuto l’errore, e non da chi pensa che lo appoggi incondizionatamente.

In ogni caso il rischio di urtare la sensibilità degli altri è altissima ed è per questo che forse, se ci si riesce, la soluzione migliore è tacere; magari aspettando che le acque si calmino e sperare che gli errori servano per imparare qualcosa.
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