martedì 8 giugno 2010

L'angolo morbido: Pericle

In questi giorni mi è capitato di rileggere il discorso che Pericle nel 461 a.c.fece agli Ateniesi in occasione dei funerali per la guerra nel Peloponneso dove indicava i capisaldi della democrazia; e mi sono ricordata la prima volta che l’ho studiato.

Avevo 16 anni e per me quello era solo un testo sul libro di versioni dal greco che dovevo tradurre con meno errori possibile.
 
Adesso comprendo che quelle parole pronunciate in un momento critico della storia di Atene, da un personaggio illustre e ammirato da tutti, dovevano  infondere non solo coraggio, ma anche l’orgoglio di appartenere ad un popolo senza uguali.

Oggi ne apprezzo il valore e il significato perché mi fanno riflettere oltre che sul mio passato anche sul futuro e mi mettono di fronte ad un interrogativo: come mi comporterò con i miei figli nel loro rapporto con lo studio?
 
Penso che, come genitore, dovrò non solo aiutarli a "fare i compiti", ma cercare di far apprezzare la bellezza della conoscenza e della capacità critica.

Sarà quindi necessario far comprendere che quello che trovano sui libri non è solo un testo, ma è la cronaca di avvenimenti realmente accaduti e che ciò che viviamo oggi sarà sui libri di storia domani.

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