martedì 2 novembre 2010

Dolcetto o scherzetto?

Entro in casa con una borsa piena di caramelle, cioccolate e lecca-lecca e mi guardo intorno.

E’ una settimana che con i bambini disegniamo, coloriamo e appendiamo ovunque zucche, pipistrelli e fantasmi.

Stasera è Halloween. Questa festa d’importazione proprio non la capisco, ma poco importa è un’occasione per i bambini di divertirsi e questo basta.

In più c’è il vantaggio che abitando in un paese di 900 anime è anche un’occasione per stare con gli amici e i compaesani.

Ci dobbiamo ritrovare in piazza alle 20,30. Manca poco.

Vedo arrivare i bambini vestiti da scheletri.

“Ma come due scheletri? E il vestito da Dracula?” chiedo.

“Lo metti tu!” risponde prontamente il grande.

Guardo mio marito in cerca d’aiuto, ma lui sorride e alza le spalle.

“Ma come... non deve accompagnarvi papà e mamma rimanere a casa per dare i dolcetti a chi suona alla porta?”

“Ma no. Vieni tu, perché papà non si vuole vestire”

“Ok” dico rassegnata.

Mentre mi metto il mantello da Dracula penso che ieri sera ho mangiato la bagna caoda. Sarò il primo vampiro puzzolente d’aglio.

1 commento:

  1. Comprendo che in un paese di 900 anime, sia un'occasione per ritrovarsi, specie se è una festa per i bimbi. Tuttavia, non condivido affatto la "notte delle streghe e dei morti viventi", ed anche le mie figlie non vi partecipano, sebbene qualche zucca l'abbiano colorata e creata anche loro. Forse, sono troppo piccole, ma la storia di questo Jack, o come si chiama, le ha turbate! Una volta, dalle nostre parti, c'era la tradizione di ricordare ai bambini l'affetto dei cari che non ci sono più,attraverso un dono, una bambola o un trenino, ma oggi tutto è svanito: ci si reca in un grande magazzino e si fa scegliere un bel giocattolo ai bambini, come se non ne avessero a sufficienza. Per i nostri figli siamo disposte a diventare mamma-dracula?

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